Il caso “Ghost Rider”: anche i fumetti, alle volte, perdono le staffe (e le cause)

Sulla scia di numerosi altri casi, che hanno coinvolto negli scorsi decenni entrambi i celeberrimi publishers Marvel Enterprises e Detective Comics (meglio nota come “Dc”), portando alla ribalta le origini di storici personaggi dei fumetti (si pensi al più eclatante caso “Siegel and Shuster /v Dc” per i diritti di “Superman”, i cui esiti continuano ad essere incerti, tra pronunce contrastanti delle diverse corti adite, da ultimo, anche dagli eredi dei disegnatori in questione), nel gennaio scorso, la Corte Distrettuale del Distretto Sud di New York City ha rigettato il ricorso proposto dal disegnatore Gary Friedrich contro la Marvel Enterprises, stabilendo i pieni diritti di quest’ultima sul personaggio “Ghost Rider”, già protagonista di una pellicola cinematografica e di un imminente “sequel”.
Friedrich, autore di una certa fama nel mondo fumettistico, iniziò a lavorare presso la Marvel negli anni ’70, e, come molti altri suoi colleghi, ebbe la “sventura” di firmare una ricevuta di pagamento, proposta dall’editore intorno al 1978, condizionata alla cessione alla Marvel di ogni e qualsiasi diritto sui personaggi e sulle storie realizzate durante il periodo di impiego.
Forse dimentico di tale circostanza, sulla scia della discreta popolarità acquisita dal personaggio intorno al 2004, l’autore citò in giudizio la Marvel, sostenendo di aver creato il personaggio con la precisa intenzione di cederne i diritti di sfruttamento alla Skywald Publications, editore di alcuni suoi albi in quegli anni, ma di non aver potuto compiere tale cessione a causa del fallimento della casa editrice, avvenuto nel 1975. Contemporaneamente, Friedrich sostenne di aver firmato l’accordo del 1978 senza accorgersene, a causa dei suoi notori problemi di alcolismo. Obiettivo della causa del 2004 era, ovviamente, quello di ottenere parte dei profitti derivanti dal primo film sul personaggio, interpretato dall’attore Nicholas Cage, ed uscito nelle sale cinematografiche nel 2007. Fallito il primo tentativo dianzi al tribunale di East St. Louis (Illinois), Friedrich ha nuovamente intentato causa alla Marvel nel Distretto sud di New York, per otterere una quota dei diritti dalla commercializzazione di albi a fumetti, giocattoli, cartoni animati, film ed ogni altro genere di merchandising targato Marvel,legato al motociclista fiammeggiante.
La Corte Distrettuale di New York ha tuttavia valutato accuratamente tutte le circostanze a suo carico, esposte nel controricorso della Marvel Enterprises (ora divisione della The Walt Disney Company, a seguito della notoria acquisizione avvenuta nel 2009), ed ha respinto il ricorso di Friedrich, condannandolo anzi al pagamento di 17.000 $ per il “merchandising” di “Ghost Rider” da lui autonomamente prodotto ed illegalmente venduto negli scorsi anni.
Tutti gli analisti del settore hanno commentato il caso, evidenziando l’ironia della situazione: se davvero Friedrich avesse ceduto “Ghost Rider” alla Skywald e non alla Marvel, non solo il personaggio non avrebbe raggiunto la fama di cui gode attualmente, ma nemmeno avrebbe evitato il fallimento dell’editore horror indipendente.

( a cura della Redazione di Italiaudiovisiva – G. ) 15 marzo 2012

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