Google e la protezione del Copyright: un matrimonio difficile? Ifpi e Riaa sul Google Report

Poco più di un anno fa, in un post sul blog ufficiale della Google Inc. (link al post: http://googlepublicpolicy.blogspot.com/2010/12/making-copyright-work-better-online.html), Kent Walker, General Counsel del motore di ricerca online per antonomasia, pubblicava una lista di 4 fondamentali impegni che l’azienda californiana intendeva perseguire a tutela del copyright.
Li riassumiamo in breve:
1. La riduzione dei tempi di “takedown” di materiale pubblicato in violazione di copyright da tutti i prodotti Google (a cominciare dalla piattaforma Blogger e dai risultati di ricerca internet), fino a solo 24 ore da una segnalazione Dmca (ovvero prevista nell’ambito del Digital Millennium Copyright Act) adeguatamente circostanziata, approntando strumenti dedicati per facilitare tale processo, sia per il segnalante che per il resistente.
2. La rimozione, dalla funzione di autocompletamento di ricerca, di termini comunemente associati alla pirateria.
3. Il potenziamento dei controlli anti-pirateria del programma Ad-sense, così da non consentire in alcun modo la presenza di banner pubblicitari “google-powered” su pagine contenenti contenuti pirata o applicazioni illegali sul market Google.
4. La rimozione della funzionalità di anteprima dai risultati di ricerca, per le pagine web contenenti contenuti pirata, e la promozione dell’accesso a pagine web contenenti contenuti legali.
Pochi giorni fa, il 19 dicembre 2011, la Ifpi e la Riaa, le due principali associazioni – internazionale ed americana – per la protezione e l’enforcement del copyright artistico e musicale, hanno stilato un documento congiunto per commentare il progresso di Google Inc. nel perseguire tali obiettivi (link al documento: http://www.ifpi.org/content/library/Google_update_111219.pdf).
Il bilancio è sostanzialmente negativo, sotto tutti i punti di vista:
1. Per quanto riguarda le tempistiche di “takedown” Dmca, e gli specifici tool a disposizione dei legittimi proprietari del materiale piratato, si lamenta l’effettiva dispersività di tali strumenti, e la lentezza conseguente della procedura di rimozione, che può giungere a superare di settimane la deadline oraria prospettata;
2. L’autocompletamento delle ricerche nella barra Google continua a mostrare termini comunemente associati alla pirateria (“free mp3”, “dvdrip”, ecc.), tra quelli suggeriti;
3. I controlli anti-pirateria per l’accesso al programma Ad-Sense sono effettivamente stati intensificati, ma il sistema risulta ancora carente di quelle garanzie di rimozione proattiva dei banner “Google-powered”: entrambe le associazioni lamentano, in particolare, che sebbene applicazioni dedicate alla pirateria siano effettivamente state espulse dal “Google Market”, esse abbiano continuato la loro distribuzione sui terminali mobili tramite canali paralleli, continuando indisturbate ad autofinanziarsi grazie ai banner Ad-Sense;
4. Quanto alle funzionalità di anteprima dai risultati di ricerca, Ifpi e Riaa lamentano una sostanziale inerzia del motore di ricerca nei confronti di ripetute richieste, da parte di famosi siti web dell’industria musicale, di dare loro priorità nell’ordine dei risultati di ricerca, promuovendo così un accesso legale ai contenuti.
Il documento prosegue, formulando una lista di suggerimenti a Google per perseguire con effettività gli obiettivi sopra citati, concludendosi con un divertente “Smetterla di indulgere in auto-incensanti retoriche allarmistiche, ed impegnarsi in un dialogo costruttivo”: vedremo se l’azienda di Mountain View coglierà al volo anche quest’ultimo suggerimento, o proseguirà per la propria strada.
Il Presidente della Fimi, Enzo Mazza, ha così commentato, ad Italiaudiovisiva, rispetto alle tesi di Google: “Molte promesse, ma pochi fatti concreti”.
(a cura della Redazione di Italiaudiovisiva – G.) 23 dicembre 2011

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>